Ancora una manciata di giorni e si scavalla in un nuovo decennio.
Ricco, questo 2019. Ricco di incontri, treni presi e persi, relazioni, nuove amicizie, profonde e sincere. Di viaggi in unove città e ritorni in città amate. Ricco soprattutto di prime volte.
Ci ho pensato un po’, per mettere in fila come biglie colorate tutte le cose belle e meno belle che ho fatto. E tutte le cose nuove.
I DONI
Le prime volte della meditazione e della danza terapia
A marzo, con due amiche e tante persone che non conoscevo sono stata in Marocco, nel deserto, e per la prima volta ho meditato e ho danzato. L’ho raccontato qui. Certo, non era necessario andare fin laggiù, ma è stato bello, bellissimo, proprio perché è stato lì.
E di quel viaggio mi porto le parole scambiate, un pomeriggio durante il cammino, con una delle guide. Non ricordo il suo nome, ma ricordo il suo sguardo scuro e profondo e il sorriso senza denti. Un uomo più giovane di me, fiero del suo ruolo, orgoglioso della sua vita. Mi ha raccontato delle sue tre figlie, la più grande delle quali, tredici anni, quell’estate sarebbe andata al mare per la prima volta, ospite da una zia. Come premio per la fine della scuola. Il mare non l’aveva ancora mai visto. Sarebbe andata solo lei, mi ha raccontato, viaggiare in cinque è costoso. Le altre figlie sarebbero rimaste con i nonni, non proprio a casa, perché i nonni sono nomadi e si spostano nel deserto. Non so cosa pensasse di me, che nel deserto ero andata a camminare, in vacanza. Era curioso di sapere della mia vita, dei miei figli e ascoltava, silenzioso, senza giudizio. Mi ha dato una grande lezione e mi capita, di tanto in tanto, di ripensare a quel pezzo di cammino condiviso con lui.
Le prime volte delle foto
Poche settimane fa mi sono regalata un servizio fotografico, di branding, lo chiamano gli addetti ai lavori, per il mio sito. Io più terra a terra dico “mi sono fatta fare delle foto”. L’ho raccontato su Instagram.
Grazie a Marzia Allietta è stato davvero un regalo: mi ha aiutato, almeno un po’, a fare pace con me stessa. E ad accettarmi per come sono.
Ed è stato il completamento di un percorso che avevo già intrapreso, in parte, con la scrittura. Nella mia newsletter Pillole di felicità, che in questi mesi mi sta dando molte soddisfazioni, parlo spesso di me: dai viaggi agli incontri, ma anche piccoli aneddoti più personali. Per me non è banale, mostrarsi non è facile, è un grande sforzo e mi accorgo che tante volte penso di dire di più, poi cancello, fatico a espormi.
La festa
E a proposito di esporsi, cosa che in famiglia non riesce facile a nessuno, incurante dei muri issati della mia metà, ho organizzato una festa per i nostri 25 anni di matrimonio. Amici, cibo, chiacchiere, un luogo che mi ha fatto sentire come a casa, e una canzone a sorpresa, sulle note di Azzurro, composta da un’amica tedesca. È stata una giornata piena di emozioni e affetto, amicizie forti e profonde. Una di quelle giornate che quando vai a letto ti chiedi “ma me lo meriterò tutto questo?”. Per la cronaca, la mia metà alla fine mi ha detto: “Hai fatto bene, è stato bello”. Devo farmele bastare per i prossimi 25 anni, sia le sue parole che l’idea di festeggiare nuovamente 🙂
LE SFIDE
La Rete al Femminile
La prima volta in un’associazione. Ad aprile sono entrata nel gruppo che gestisce e coordina Rete al femminile: l’associazione nazionale dedicata alle donne che lavorano in proprio, freelance o imprenditrici.
Pare una cosa piccola e invece, anche dietro alle piccole cose c’è tanto lavoro. E il confronto con altre professioniste, la progettazione, la condivisione di idee ma anche le chiacchiere, mi hanno arricchito. Ho conosciuto giovani (e quando dico giovani intendo giovani davvero, molto più di me) professioniste da cui ho tanto da imparare e con cui rido, come avessi vent’anni. Cosa vuoi di più?
Vivere Green
Grazie a un’amica, conosciuta proprio in Rete, ho iniziato a prestare maggiore attenzione alle mie scelte di acquisto. Un passo alla volta. Sono partita dai cosmetici e dagli shampoo, provando quelli solidi. Alle creme per il viso e per il corpo, fino ai detersivi. E per il 2020 voglio tentare un’impresa titanica, almeno per me. Non acquistare nulla, per me o per la casa, di superfluo. Lo scrivo qui, così poi forse sarò obbligata a renderne conto.
Per il momento ho messo in fila sul letto 6 golf neri, 4 verdi, 8 blu (di diverse sfumature), 4 beiges, 1 color mattone, 3 marroni, 9 grigi, 1 rosso,1 giallo, 1 bordeaux, 3 color ghiaccio. E qui mi fermo. Un conteggio che parla di sovrabbondanza, shopping compulsivo (io che mi ritenevo attenta negli acquisti), bisogno di accumulare.
Un bell’esercizio di riflessione e consapevolezza. Vedremo come andrà.
In questo 2019 ho scoperto Telegram e i podcast. Ho letto troppo poco e guardato troppe serie tv.
Sono stata per la prima volta a Lione, sono stata in una casetta very wild aalla Tavolara (senza acqua ne’ luce). Sono tornata a San Pietroburgo e sono stata nella casa di Anna Akmatova e per finire Parigi.
Per il 2020 mi auguro meno accumuli, più tempo lento, più camminate nei boschi, più trasgressioni e, come capita per mia grande fortuna da qualche tempo, qualche viaggio con amici. Che quelli sono sempre una grande, grandissima ricchezza.
Buone Feste
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