Ci sono case di cui si innamora al primo istante. Case che parlano, accolgono, fanno sentire “a casa” appena si varca la soglia.
E poi ci sono case che spaventano, respingono e fanno venire voglia di scappare.
Eppure, sotto strati di polvere, tappezzerie sbiadite e divani sfondati talvolta si celano abitazioni con buone possibilità. Spazi che possono essere reinventati, finestre che fanno entrare luce a volontà.
Basta saperle vedere. Basta saperle scovare.
Per capire come è meglio muoversi per valorizzare una casa in condizioni non ottimali, da mettere in vendita o in affitto, ho chiesto qualche consiglio a Carlotta Pesce architetto, specializzata in stile e interior design.
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Carlotta, cosa fare quando l’immobile è in pessime condizioni?
Mi vengono in mente tre opzioni: progettare, regolarizzare e valorizzare.
- Quando l’appartamento è davvero messo male, vale la pena investire in una proposta progettuale che aiuti l’acquirente a comprendere le potenzialità dell’alloggio. Può essere un buon investimento quando l’appartamento è in un bel condominio, o la zona in cui si trova è tra quelle in fase di sviluppo commerciale; o ancora quando la casa è molto piccola o molto grande. Bisogna ricordarsi che chi non è del mestiere fa fatica a immaginare, a vedere oltre e una piantina arredata o qualche vista di progetto può sicuramente aiutare.
- Fare chiarezza sulle regolarità edilizie. Quando l’immobile non ha vizi si è sempre sulla buona strada e questo va sottolineato: il mutuo sarà più veloce, non ci saranno costi per pratiche o sanzioni aggiuntive e anche l’atto non avrà problemi. È importante accendere un faro su tutto questo, non sono aspetti scontati.
- Valorizzare la luce e la vista dalle finestre. Se la casa è luminosa o ha una vista particolare, ricordiamolo, enfatizziamolo con foto fatte sia in orario di sole che verso la fine della giornata. Chi cerca una casa luminosa ne sarà subito attratto.
Relookinge o Home Staging sono utili?
Certamente. A volte basta cambiare l’aspetto alle cose e tutto migliora, come con il makeup! Un colpo di colore alle pareti, una sistemata agli arredi, un tocco di Set Design.
Ecco tre casi in cui vale la pena investire nel Relooking e nell’ Home Staging
- Quando si vuole vendere o affittare velocemente il Relooking e l’Home Staging sono operazioni di marketing commerciale: si investono soldi per realizzare più velocemente.
- Quando l’immobile è in una zona commerciale e in uno stabile bello: rifare il makeup alla casa permetterà non solo di vendere o affittare più velocemente, ma di poter chiedere un prezzo maggiore, l’investimento avrà un ritorno immediato e redditizio.
- Quando nella stessa zona ci sono alloggi simili a quello che si sta vendendo o affittando, per distinguersi dalle altre offerte e assicurarsi il cliente giusto basterà apparire più freschi, ordinati e colorati.
Veniamo alle foto: tre consigli sempre utili per valorizzare l’immobile e attrarre l’acquirente attraverso le immagini
- Ordine e declutterign. Innanzitutto l’ordine. Bisogna obbligare il proprietario a ripulire la casa da oggetti, fotografie e cose troppo personali, soprattutto se evocano o rappresentano momenti spiacevoli della vita famigliare, come le degenze. Da lì si potrà partire con le foto.
- Utilizzare il Set Design. Un modo più veloce e più semplice per dare vita a una casa rispetto al reelooking o a una consulenza di home staging. Il set design, attraverso la capacità di una staylist, permette di sistemare alcuni angoli della casa progettando un set fotografico per creare immagini interessanti. Peculiarità e punti di forza da pubblicare che attraggono maggiormente chi cerca casa.
- Peculiarità e punti di forza. Scattare qualche fotografia ai particolari di valore dell’immobile è importante: un bel pavimento in legno, una piastrella antica, qualche porta in essenza, maniglie di pregio degli arredi fissi particolari? Non tralasciarli a volte hanno un valore intrinseco e possono catturare l’attenzione di una nicchia appassionata a certi dettagli.
Quali sono gli errori più comuni che osservi nelle descrizioni agenzie immobiliari.
Trovo che siano tutte troppo uguali, poco creative e di conseguenza poco attrattivi (non saltano all’occhio). Sono piene di suffissi superlativi; io preferisco una descrizione realistica, con l’aggiunta di qualche dettaglio o parola che attragga il cliente giusto. Che faccia comprendere l’unicità di quella casa. L’agenzia dovrebbe pensare, nelle descrizioni che crea, di rivolgersi a un cliente specifico e scrivere quello che quel cliente vuole leggere (non facile certo, ma molto più utile di un suffisso!).
Dopo tanti anni di lavoro a fianco di clienti, cosa hai imparato sulle scelte abitative delle persone?
Che ogni casa va cucita su misura sulle esigenze, le idee e i gusti del cliente. I clienti vanno coinvolti. Se questo non avviene, se non vengono stimolati e aiutati nel far emergere la loro personalità alla lunga non saranno pienamente soddisfatti. Non basta un bel progetto e tante idee alla moda, non basta una guida che propone stili e arredi vincenti: bisogna evidenziare il gusto di ciascuno, creando ambienti fatti di ricordi ed emozioni e il progettista in questo deve essere il giusto alleato.
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