Ho sempre amato ottobre.
Sarà perché è il mese del mio compleanno, sarà perché le giornate sono ancora calde e i colori tiepidi. Sarà perché se vai al mare riesci ancora a fare il bagno e a rubare l’ultimo sole e in montagna tutto attorno a te brilla d’oro.
Quest’anno poi sarà [spero] il mese del trasloco nella casa nuova, dopo qualche mese di lavori e tante bellissime scoperte.
Sì, perché per la prima volta in vita mia mi sono affidata non a una ma a due architette. Tante esigenze, tante idee, tanti figli, tante architette: Eugenia e Cristina (e apriti un profilo social che ti taggo). Ed è stata un’avventura bellissima che mi ha dato e insegnato molto.
Mi ha fatto scoprire il valore dell’aiuto e dell’accompagnamento. Il valore dell’ascolto e della presa in carico. Giuro sono architette, non psicologhe.
“Facile” penseranno tutti. Sono le tue architette, le paghi per quello. E invece no. Mi hanno seguito, passo passo, catalogando le mie mille idee, alle volte contraddittorie, alle volte insensate. Muri da abbattere e lamiere, colori, tappezzerie, cementine, lavanderie e armadi, pareti divisorie e cucine immense, soggiorni per feste e camini che si aprono e chiudono. Tutto e il contrario di tutto. Esigenze contraddittorie che venivano dalle tante voci di chi quella casa la abiterà.
E loro pazienti mi hanno ascoltata, consigliata, guidata, coccolata. Mi è piaciuto moltissimo e ho capito a fondo il valore del lavoro di un bravo architetto. Ho capito che ristrutturare una casa non è solo realizzare cucine, bagni e pavimenti, non è solo cambiare colore o abbattere muri. Ristrutturare significa conservare e modificare, guardare oltre, capire, immaginare e forse un po’ sognare e aiutare a sognare. Senza perdere di vista la concretezza, la razionalità, l’usabilità di uno spazio.
Swap
Per prepararmi all’ingresso nella casa nuova, anziché leggere l’acclamatissimo Il magico potere del riordino, per me forse un po’ eccessivo, ho deciso di organizzare uno swap. Nel diramare gli inviti mi è scappata un po’ la mano… ops. Vedremo cosa ne uscirà.
Pazienza. In vista dello swap lavoro ogni settimana per selezionare e riordinare il marasma degli armadi. Degli accumuli di oggetti e ricordi. E forse grazie all’idea di una casa nuova, piena di luce, calore e novità, che vorrei piena di spazio e non solo di cose, per la prima volta da tanto, tantissimo tempo, riesco a fare delle scelte, a lasciar andare ciò che non uso più, a far pace con gli oggetti, i ricordi e i rimpianti, per dare spazio al nuovo o solo allo spazio. Non è facile. Eppure, fa un gran bene. Alleggerisce gli armadi e anche l’animo. Grazie Eugenia e Cristina.
Lascia un commento