Mese nuovo… nuove riflessioni
Il mese di maggio lo dedicherò ad approfondire il crowdfunding. Di cui ho già parlato qui, qui e qui e su cui ho scritto un piccolo Kit di avvio alle campagne.
Istruzioni, piccoli trucchi, casi virtuosi. Spunti, idee, tecniche per impostare una campagna di crowdfunding che possa andare a buon fine.
Dico possa, perché nel crowdfunfing nulla è scontato, nulla è facile.
Lo dico sempre, impostare una campagna è come partire per una maratona. Senza allenamento, sforzi, pianificazione, sarà difficile superare il primo chilometro.
Ma partiamo dall’inizio. Perché tante volte mi contattano persone che non hanno ben chiara la differenza fra crowdfunding e fundraising.
Il fundraising è la raccolta fondi, che può avvenire attraverso diverse modalità: azioni di marketing – email marketing, web marketing – eventi, faccia a faccia, via telefono, con banchetti in piazza o con una campagna di crowdfunding.
Ecco, il crowdfunding è una delle modalità di raccolta fondi. Il termine crowdfunding viene dall’inglese crowd: folla + funding: raccolta. Quando parliamo di crowdfunding descriviamo uno strumento di raccolta delle donazioni presente nella memoria e nelle consuetudini nazionali. È la colletta all’era di internet.
Il successo dei social network e l’avvento del web partecipativo sono diventate un’opportunità ideale per rafforzare il processo collaborativo tra persone, che è alla base del crowdfunding. Così, quello che prima era un’offerta diretta, che avveniva molto spesso brevi manu, ora è a portata di click, per un pubblico planetario di potenziali donatori. Cambiano gli strumenti per donare, pensiamo alle carte di credito o ai sistemi di pagamento digitali come paypal; ma identica rimane la richiesta di piccole somme che vengono raccolte per sostenere progetti di charity, cultura, imprenditorialità.
I portali
Grazie all’arrivo dei portali Eppela, Kickstarter, DeRev, Produzioni dal Basso, solo per citarne alcuni, è possibile pubblicare la propria campagna e renderla virale, a disposizione del popolo del web. Le campagne sono però tantissime, e sebbene possa sembrare facile raggiungere persone interessate a sostenere il proprio progetto, così non è.
Il primo esempio virtuoso di crowdfunding
Forse non tutti sanno che…. Il piedistallo della Statua della Libertà fu costruito con una campagna di crowdfunding nel 1884! Il magnate della stampa Joseph Pulitzer attivò l’opinione pubblica attraverso il suo giornale e invitò i cittadini a donare una piccola quota per concludere i lavori. In cinque mesi vennero raccolti 100 mila dollari provenienti da oltre 120 mila microdonazioni, che permisero alla Statua della Libertà di essere dove oggi la vediamo.
Quali allora le strategie per impostare al meglio una campagna?
Primo: credere nel proprio progetto.
Molte persone tentano la strada del crowdfunding per gioco. Ci credono ma non sono così convinti. Non se la sentono di mettersi in gioco al 100%. Ecco, così proprio non va. Se si decide di lanciarsi bisogna farlo con il cuore, e con la mente. Credendoci e con la voglia di spendersi in tutto e per tutto.
CONSIGLIO: Prima di partire e iniziare a lavorare alla campagna condividete l’ idea con amici e parenti, colleghi e con persone che progetto non conoscono nulla. Ascoltate le loro impressioni, i consigli, i dubbi. Lasciali decantare e se è il caso, aggiustate il tiro.
La prossima settimana parlerò di
-Pianificazione e tempi
-Team e community
-La scelta della piattaforma giusta
– Durata della campagna
Se invece siete curiosi di sapere tutto subito, e anche qualche cosa di più, non vi resta che acquistare il kit.
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