Nicole Zavagnin ha una newsletter deliziosa, leggera e fresca, che profuma di primavera, oriente e fiori di campo. Spring Vibes.
Attenzione però… leggera non significa superficiale, è ricca di spunti, articoli, suggestioni. Un mondo che arriva nella posta una volta la settimana.
É talmente brava che sulle newsletter ha scritto un libro, per Zandegù: Caro amico mi iscrivo.
Anche a lei ho fatto quattro domande,
Nicole, cosa rappresenta per te la newsletter?
È stato il mio primo progetto personale, solo mio, dove raccontare quello che imparo, il mio lavoro, ma anche quello che mi appassiona come il Giappone, le serie coreane, le newsletter stesse, e quello che scopro online e che mi entusiasma. Sono sempre stata un po’ timida e la newsletter è stato il mio modo per iniziare a far sentire quello che avevo da dire. Non pensavo ci sarebbero state così tante persone dall’altra parte però a leggermi, e sono molto felice della mia community di iscritti 🙂
Crea relazioni e incontri?
Assolutamente sì, ci sono i lettori più affezionati che rispondono quasi ad ogni email, quelli che ci tengono a farmi sapere cosa li ha più colpiti, che mi consigliano link, film o libri che secondo loro potrebbero piacermi. E in effetti ci azzeccano! Ho anche lavorato o collaborato con alcuni degli iscritti ad esempio, oppure mi è capitato di andare a qualche evento (quando ancora si poteva!) e conoscere di persona qualcuno che si presentava con: “sono iscritto/a alla tua newsletter!”. In effetti mi sento sempre tra amici quando scrivo.
Cosa ti ha stupito di più in questi anni di invio?
La prima cosa che mi ha stupito, e che riguarda me, è che non pensavo di riuscire a portare avanti una newsletter settimanale, con un’edizione speciale quotidiana a primavera, ogni anno. Ho saltato qualche invio in 4 anni, per carità, però non pensavo sarei stata così costante. Sicuramente avere degli iscritti aiuta a essere più costanti, rispetto ad altre attività di comunicazione come il blog o i social, perché con la newsletter hai fatto davvero una promessa a qualcuno, e se non scrivi capita anche che le persone si preoccupino. È un po’ come quando facciamo sport con qualcuno invece che da soli: è meno facile rinunciare se sai che c’è qualcuno che ti aspetta.
E poi mi ha stupito l’affetto che le persone hanno sempre di più per questo strumento: ci lavoro e quindi un po’ sono di parte, però ho visto sia nei clienti che con me stessa quanta attenzione, sempre più crescente, ci sia nelle persone per le newsletter e quanto vengano usate anche per informarsi, rilassarsi, imparare…E come creino davvero una relazione. Abbiamo la sensazione di conoscere le persone che leggiamo, anche se in modo asincrono e senza averle mai incontrate! La mail è uno strumento quasi “vintage”, eppure è in continua evoluzione, ed è bello anche poter sperimentare proprio grazie a questo.
A chi serve una newsletter e cosa consiglieresti a chi desidera aprirne una ma è indeciso?
Una newsletter può essere utile a chiunque, a patto che si riesca a mettersi un po’ anche nelle scarpe dei nostri lettori. È vero che spesso un progetto di questo tipo, soprattutto se parliamo di newsletter personali o editoriali come la mia, parte da un’esigenza di chi scrive, ma per coltivare una relazione e farsi leggere è importante sempre ricordarsi a chi parliamo, cercare di essere utili e rilevanti. Dobbiamo portare valore nella casella email delle persone e non solo disturbarle per convincerle a comprare i nostri prodotti o servizi. Cosa consiglio quindi per partire:
- pensa bene agli obiettivi che hai, a quanto tempo puoi dedicare a questa tua newsletter e scegli così la frequenza di invio
- rifletti sul motivo per cui le persone dovrebbero iscriversi alla tua newsletter: perché gli sarà utile? Cosa ci troveranno? Perché dovrebbero leggere proprio la tua e non quella di qualcun altro? Non è una domanda che deve farti precipitare nella Sindrome dell’Impostore: è utile perché devi tenere sempre presente che il tempo delle persone è limitato, come la loro attenzione, e in questo modo inizierai a definire sia i contenuti che il tuo pubblico di lettori.
- divertiti, prova, buttati: come dico sempre il bello delle newsletter è che anche se usiamo lo stesso strumento e facciamo lo stesso lavoro possiamo progettare newsletter diversissime l’una dall’altra. Quindi divertiti a sperimentare e a metterci la tua personalità, le tue competenze, quello che pensi possa fare davvero la differenze… e buona scrittura!
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