Ma ad alta voce non si scrive, penserete voi, si parla.
Sì, è vero. Ad alta voce si parla, quando si tiene un discorso in pubblico, quando si chiacchiera con il nonno un po’ sordo, quando si chiama l’amica dall’altra parte della strada.
Ecco. Che siate un’azienda 0 un professionista scrivere ad Alta Voce vi aiuterà a farvi comprendere e dunque scegliere.
Spiegare alla persona che non possiede il vostro vocabolario ciò che fate, con parole semplici; mantenere alta l’attenzione di chi vi sta leggendo, che si sa, quando leggiamo online siamo tutti un po’ distratti.
Scrivere ad Alta Voce non significa urlare, usare caratteri maiuscoli, parole altisonanti, inglesismi, latinismi, francesismi.
Non significa infarcire l’home page del sito con pop-up, video strilloni o inviti a iscriversi a newsletter; solo farsi sentire e, soprattutto, farsi capire.
Sono tanti, tantissimi gli ambiti in cui si comunica e ci si racconta.
Ma il luogo che meglio rappresenta chi vuole utilizzare la rete per raccontarsi e vendersi è il proprio sito.
Racconta chi sei scegliendo le parole
Chi atterra sulla pagina del vostro sito, magari alla ricerca di un oggetto o di un servizio, si chiederà subito se è arrivato nel posto giusto e se riuscirà a trovare ciò che cerca.
L’about page è l’ingresso di casa, il luogo in cui accogliere le persone. Fate capire chi siete.
Niente parole vuote, niente
- Leader di settore
- Azienda giovane e dinamica al servizio dei clienti
- Azienda di grande esperienza offre un servizio a 360
- La reputazione che abbiamo in tutto il mondo è stata ottenuta grazie alla nostra esperienza e ai continui investimenti in nuove e migliori tecnologie atti a dare un costante e valido aiuto al Cliente.
“Che barba che noia che noia che barba”, direbbe Sandra Mondaini
Ci sono diversi modi per presentarsi.
Una bella foto, vostra, del vostro team di lavoro, dopotutto anche le aziende più grandi sono fatte di persone.
Un video, un vocale. Una descrizione curata e semplice. L’importante è che vi facciate capire.
Niente parole mutuate dall’inglese
- chief technical officer
- event styling officer
- web content strategist
- marketing expert
Abbiamo l’italiano, usiamolo!
Come fa Francesca Baldassarri
E come fanno magistralmente le sarte dell’Orlando Furioso.
Poi potrete raccontare la vostra unicità. Quel qualcosa che vi differenzia dagli altri. L’Orlando Furioso ci racconta del progetto per ricucire “le storie e le vite delle donne che hanno bisogno di sostegno psichiatrico”.
La scrittura che sussurra o annoia
Eppure ci sono ambiti in cui una scrittura ad Alta Voce fatica a farsi strada
Ambiti, e sono parecchi, in cui i professionisti pensano ancora che un sito sia il proprio curriculum vitae o un estratto di wikipedia.
Penso agli avvocati, ai medici, agli agenti immobiliari.
Aziende e professionisti che credono che per essere autorevoli si debba utilizzare un linguaggio aulico, tecnico e poco comprensibile.
Che l’utilizzo di parole inglesi faccia subito internazionale.
Non è così. Spesso un termine tecnico viene compreso solo da chi è del settore. E gli inglesisimi rendono difficili anche i messaggi più semplici.
I medici ancora parlano di sè in terza persona.
E gli agenti immobiliari ci portano a spasso per le vie della città senza dirci nulla di interessante.
Non mi sembra di aver mai letto che Coca Cola si presenti come leader di settore delle bevande gasate.
Che Ikea racconti, come troviamo su Wikipedia, che è “un’azienda svedese specializzata nella vendita di mobili, complementi d’arredo e altra oggettistica per la casa”
Eccola Ikea
Ecco la descrizione che si trova su Wikipedia di Airbnb e, sotto, come la stessa azienda parla ai suoi clienti.
Due mondi distinti.
Poi ci sono anche giornalisti che talvolta scrivono complesso. Da Elle.it
La moglie di Pierre Casiraghi abbina la salopette in denim scuro alla T-shirt bianca super basic. E punta su due accessori che sono perfetti da mettere in valigia per le vacanze e indossare in combo con molte moltissime mise. Parliamo degli infradito ultra flat in cuoio e di un bellissimo headband con maxi fiocco che dà un twist estroso e simpatico all’intero look. Un’ispirazione easy chic perfetta per indossare la salopette in jeans con la giusta dose di coolness.
Tre regole
- Chiarezza: niente parole vuote. Niente leader di settore, primi sul mercato. Non è necessario scrivere frasi e frasi che ripetano idee e concetti. Poche frasi ma chiare.
- Quando si può, niente inglese: abbiamo l’italiano, usiamolo
- Il tono di voce: professionale, ironico, colloquiale, scanzonato, accogliente, caldo o freddo. Capite chi siete, a chi vi rivolgete e scegliete il tono di voce che meglio vi rappresenta.
Tre libri che aiutano a scrivere meglio
- Anna Maria Anelli in “Di cosa scriviamo quando scriviamo per lavoro”.
- Valentina Falcinelli “Testi che parlano, il tono di voce nei testi aziendali”
- Luisa Carrada “Paroline & Parolone, attingere a piene mani dal tesoro del vocabolario”
Lascia un commento