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Storia di una campagna di crowdfunding di successo
WHOSARTFOR | Art workers against exploitation
(Per chi è l’arte? Lavoratori dell’arte contro lo sfruttamento)
Quando abbiamo iniziato a parlare di WHOSARTFOR era estate, faceva caldo, anzi caldissimo, e pensavamo alle vacanze in arrivo.
Quando abbiamo iniziato a lavorare a WHOSARTFOR molto, moltissimo lavoro era già stato fatto, da Nicoletta Daldanise e Irene Pittatore: l’anima, il cuore, il braccio operativo della campagna. Legami, collaborazioni, progetti, tanto era stato tessuto in anni di lavoro. Perché una campagna di crowdfunding è questo: una rete di contatti, di persone che condividono e fanno propri gli obiettivi della tua campagna.
Ciò che era già stato fatto e chi è stato coinvolto
L’associazione culturale Impasse, da loro fondata, da tempo rifletteva sugli argomenti fulcro di WHOSARTFOR: il giusto compenso per il lavoro artistico, con particolare attenzione agli squilibri di genere. Il progetto R-set | Tools for cultural workers: sviluppato da Impasse e dal Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design, era nato a tutela del lavoro artistico e culturale e di una sua equa retribuzione. Operava e opera attraverso campagne di sensibilizzazione e una piattaforma di ricerca, concepita per favorire il servizio di messa in rete di ricerche, iniziative e progetti artistici dedicati alle condizioni materiali e organizzative del lavoro artistico e culturale.
Ma non finisce qui, il progetto era stato promosso attraverso una linea di borse/manifesto, disegnate sulle esigenze dei lavoratori della cultura, acquistabili sul sito R-set. I tessuti utilizzati per la produzione sono stati offerti dalla storica azienda piemontese Ferrino, marchio riconosciuto internazionalmente per l’innovazione dei materiali e l’artigianalità italiana applicata all’outdoor. Le serigrafie realizzate da Print Club Torino.
La piattaforma
Per la loro Campagna Nicoletta e Irene sono andate oltre. Hanno coinvolto Rete al Femminile, l’associazione nazionale di donne che lavorano in proprio: libere professioniste e imprenditrici.
Hanno scelto come piattaforma Eppela, che grazie alla partnership con FONDAZIONE CRT e la call +Risorse sostiene progetti che arricchiscono l’offerta culturale del territorio, toccando tematiche di carattere sociale, ambientale e artistico. WHOSART for è stato uno dei sette progetti selezionati dalla call.
Ecco le basi della campagna
pianificazione, rete, passione, chiarezza di intenti e forte condivisione
Ma Irene e Nicoletta non si sono mai fermate.
Hanno scritto, condiviso, raccontato, postato. Si sono fatte intervistare da radio e giornali e quando l’obiettivo era vicino, hanno scelto le persone che saranno parte della commissione selezionatrice per le opere che entreranno a far parte del premio.
I risultati raggiunti e il premio
Con i fondi raccolti sarà realizzato un libro, edito da postmedia books, che presenterà il lavoro di 7 artiste e 7 ricercatrici sui temi dell’economia dell’arte e della cultura e delle politiche culturali. I saggi e i case studies si accompagneranno a opere grafiche, fotografiche e performative (in forma di documentazione).
Sono stati raccolti contributi da più di 100 sostenitori, per un totale di € 7.330, il cui 75% sarà dedicato ai compensi per il lavoro delle artiste e delle ricercatrici, alle traduzioni, alla progettazione grafica e ai costi di stampa. Il restante 25% dei fondi verrà impiegato per la realizzazione delle ricompense per i sostenitori e nell’organizzazione dell’evento di presentazione: una tavola rotonda alla quale invitare i premiati i promotori dell’iniziativa, i partner, le organizzazioni e i progetti individuati come depositari di buone pratiche, creando un momento di networking e formazione peer-to-peer.
La scelta delle opere e dei saggi delle autrici avverrà attraverso una open call internazionale. I criteri di selezione saranno impronta; all’inclusione e alle pari opportunità in materia di provenienza geografica, sociale e di caratteristiche personali. Questo momento sarà occasione, per la commissione selezionatrice, di avviare un laboratorio di pensiero sulla trasparenza, la qualità e le linee guida dei criteri di valutazione dei progetti culturali.
Difficoltà o momenti di preoccupazione?
Irene “A metà campagna, dopo un importante picco iniziale di donazioni, abbiamo osservato un momento di stallo, durato una settimana circa, con un evidente rallentamento dei contributi. Un assopimento dei movimenti su Eppela. La paura che il flusso fosse terminato ci ha attraversate. Ma la determinazione a mandare a segno la campagna, la consapevolezza del lavoro già svolto e il desiderio di non tradire la fiducia delle molte persone che si stavano impegnando con noi, ci ha spronate a proseguire con rinnovato vigore”.
Nicoletta: “Abbiamo deciso di rischiare: selezionando e rendendo pubblici i nomi dei membri della commissione selezionatrice del premio e individuando l’editore della pubblicazione prima di avere la certezza di arrivare a fine corsa. L’audacia è stata premiata e molte altre persone, conosciute e sconosciute, si sono unite a noi!”.
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